- NO, Trump non è ancora escluso dal voto in Colorado. La decisione della Corte Suprema dello Stato è congelata fino al 4 gennaio e tale rimarrà in caso di suo appello alla Corte Suprema.
- NO, vincere il Colorado non ha grande rilevanza per Trump, nelle primarie e ancor meno alla Presidenziali (da quando Obama lo vinse nel 2008, il Colorado è diventato solidamente democratico e non è uno swing state).
- SI, se la sezione 3 del XIV emendamento si applichi al caso di Trump è questione controversa e dibattuta, e i pareri di importanti costituzionalisti sono divergenti. Così come è controversa la sua applicazione a un caso di reato su cui i tribunali non si sono ancora pronunciati. E d’altronde lo dimostra anche la decisione del Colorado, in cui tre giudici su sette hanno votato contro pur essendo stati tutti nominati da governatori democratici.
- SI, è probabile che sul breve la decisione possa aiutare Trump, alimentando la sua narrazione anti-politica e anti-istituzionale, del perseguitato da uno stato profondo e corrotto.
- SI, è possibile che la decisione abbia aperto una diga e altre Corte Supreme Statali siano chiamate a pronunciarsi, in stati ben più importanti in prospettiva elettorale.
- SI, quasi certamente sulla questione dovrà in ultimo pronunciarsi la Corte Suprema Federale, dove vi è una chiara maggioranza conservatrice ancorché non sempre prevedibile nei suoi schieramenti. Nel caso sarà uno dei pronunciamenti più importanti della sua storia.
- SI, ed è forse il si più importante: la decisione della CS del Colorado, per quanto problematica sotto molteplici punti di vista, è quella di una democrazia e di un sistema federale che cercano di proteggersi: una forma di legittima difesa contro un soggetto – a volte sembriamo averlo dimenticato – che nelle settimane successive al voto del 2020 ha promosso un’azione eversiva finalizzata a impedire la transizione pacifica dei poteri e il riconoscimento del risultato elettorale.
