Gira online questa lista di parole che l’amministrazione Trump avrebbe “proibito” e che includono “donne”, “ingiustizia”, “politico” e tante altre. Non si tratta ovviamente di divieto esplicito. E però non siamo lontani da un assurdo orwelliano, come la cancellazione delle fotografie dell’Enola Gay al dipartimento della Difesa ben evidenzia. La lista sta in numerose linee guida inviata ad agenzie e dipartimenti federali invitati a rimuovere materiali che le contengono o a verificarli, prestandovi particolare attenzione e, nel caso, “cancellarli”. Costituisce insomma una sorta di warning. Da quel che sappiamo vi sarebbe una certa discrezionalità nell’applicazione di queste indicazioni, con alcuni dipartimenti più zelanti e altri meno. Sembra altresì che uno dei principali target siano i finanziamenti federali alla ricerca, che per avere oggi qualche possibilità di essere stanziati non devono contenere questi termini.

